È nato il Consorzio di tutela della Vernaccia di Oristano

Articolo di Alessandra Addari
Un vitigno che rischiava di scomparire, travolto dalle tendenze di mercato che ne avevano dimenticato l’esistenza. Invece la Vernaccia di Oristano è tornata protagonista con tutta la forza che gli deriva da un passato glorioso, radicato nella memoria dei sardi.
Per anni alcuni produttori come Davide Orro dell’omonima azienda hanno lavorato silenziosamente per salvaguardarne l’esistenza e creare una rete di piccoli viticoltori che consentisse produzioni più importanti. Grazie anche alla collaborazione con l’Ecomuseo multimediale, rete di produttori impegnata nella promozione e tutela dell’ antico vitigno, fondata da Davide Orro, dell’azienda Famiglia Orro e con sede a Tramatza, si è arrivati finalmente alla nascita del Consorzio di tutela e valorizzazione della Vernaccia di Oristano, la prima Doc sarda.
E’ il passo fondamentale per una rinascita di un vitigno nobile che da vita ad un bianco secco dai sentori intensi e “mirrati”, unico al mondo e che, per primo nell’isola, ha ottenuto nel 1971, la prestigiosa denominazione.
“Noi ci abbiamo sempre creduto – racconta Davide Orro – e siamo convinti che con una giusta promozione e il supporto di un importante enologo come Aldo Buiani, la Vernaccia assurgerà nuovamente a pregiata e ricercata varietà, non solo in Sardegna, ma anche e soprattutto nei mercati esteri”.
A questo serve il Consorzio di tutela, presentato nella sede della Coldiretti di Oristano, la cui costituzione ha avuto una accelerata anche grazie alla legge sulla “valorizzazione del vitigno Vernaccia e vino Vernaccia di Oristano DOC” approvata dal Consiglio Regionale.
Presidente del consorzio è stato nominato Mauro Contini, dell’azienda Attilio Contini; vice Davide Orro, Famiglia Orro, soci fondatori assieme a Giuseppe Ponti, Cantina della Vernaccia, Gianni Serra, fratelli Serra, Mauro Putzolu, S’ Anatzu, Giuseppe Ponti, Il Melograno, consiglieri del Cda.
“Da non sottovalutare – spiega sempre Davide Orro – il supporto della Coldiretti che ha sempre creduto nel consorzio e ci ha invitato a fare rete”. Ora il consorzio dovrà muovere i primi passi, una volta ottenuto il riconoscimento ufficiale da parte del Ministero, si procederà con la ricerca di un brand e ad una campagna di promozione che convinca tanti altri piccoli produttori ad entrare nel consorzio e tanti appassionati a portare o riportare la Vernaccia a tavola.