Guida Vini Buoni d’Italia, l’unica guida che segnala i vini ottenuti da vitigni autoctoni

Articolo di Gilberto Arru
Ma le Guide servono ancora? Servono se fatte bene e se non sono condizionate da “scelte politiche” e/o commerciali. Inutile ripetere che per degustare servono esperienza, capacità, serietà e obiettività, pur nella soggettività del giudizio. Ogni Guida adotta un proprio metodo di valutazione che talvolta si discosta dalle altre, creando qualche perplessità tra i lettori.
Non tutti sanno cosa come nasce una Guida dei vini. Per quanto riguarda “Vini Buoni d’Italia” edita dal Tourin, che quest’anno festeggia i primi 20 anni, la Redazione, anche su indicazione del coordinatore regionale, invita tutte le
aziende a partecipare alla selezione dei migliori Vini d’Italia.
“Il coordinatore regionale raccoglie i campioni inviati e li affida ad altri collaboratori per la catalogazione, in modo da rendere anonimi tutti i vini prima dell’assaggio– spiega Arru,
coordinatore per la Sardegna e tra i giudici che selezionano i vini da inserire in Guida”.
La prima verifica è quella di assicurarsi che tutti i vini siano prodotti da uve esclusivamente autoctone, in base alle schede anagrafiche dell’azienda, unica responsabile delle informazioni che vi sono contenute.
La regola è quella di escludere dalle degustazioni i vini con presenza, anche dell’1%, di vitigni internazionali e/o alloctoni e i vini già degustati e inseriti nelle edizioni precedenti.
Una volta operata questa selezione e nascoste le etichette, i vini sono suddivisi per tipologia e attribuito un numero indicativo e progressivo.
A questo punto entra in scena la giuria, composta solo ed esclusivamente da esperti e professionisti del settore. La scelta certo non è facile, anche perché il mondo dell’enogastronomia, come tanti altri settori, è condizionato dai social e dalle mode.
Per l’edizione del 2023 di “Vini Buoni d’Italia”, ospitata dall’Istituto Alberghiero di Bosa, che ha messo a disposizione i locali, l’organizzazione e il personale per il servizio, hanno partecipato: Piera Genta, giornalista (collabora con diverse testate, in particolare con il Corriere della Sera) e degustatrice ai corsi Onav, Immacolata Serra, responsabile Onav per tutto il nord Sardegna e Gilberto Arru, ospiti del Comune di Bosa, sempre molto sensibile ai temi del vino e del cibo.
In 4 giorni, sono stati degustati circa 450 vini, 45% bianchi, 3 % rosati, 52% rossi.
Molte le aziende che si presentavano per la prima volta, ottenendo eccellenti risultati anche con pochi vini. Le conferme arrivano puntuali dalle aziende storiche come Argiolas, Santadi, Dorgali, Capichera, Contini e Tempio Pausania.
In Sardegna ogni anno aumentano le aziende imbottigliatrici e diventa sempre più impegnativo e difficile il compito della commissione, soprattutto per la crescita qualitativa dei vini. Per l’edizione 2023 sono state assegnate 17 Corone e 7
Golden Star dalla giuria dei professionisti. Mentre gli wine – lover, operatori, enotecari e blogger hanno assegnato 10 Golden Star.
“La Golden Star è assegnata a quei vini che, raggiunte le quattro stelle, hanno ottenuto la nomination per concorrere alla Corona perché, oltre a esprimere eleganza, finezza, equilibrio, qualità e precisa espressione del varietale e del territorio, hanno destato nella commissione di degustazione regionale un’esaltante emozione. I vini della Corona sono i vini italiani dell’eccellenza, scelti con voto palese di maggioranza nella sessione finale di degustazione a commissioni riunite suscala nazionale. Sono dunque vini che hanno entusiasmato per l’assoluta espressione del vitigno e del territorio di appartenenza, per la gamma aromatica, per il corpo e per l’armonia. Vini di forte identità, il cui ricordo rimane impresso
con la capacità di emozionare a lungo. Rigore selettivo severissimo. Tutte le degustazioni sono state effettuate dalle commissioni regionali sotto la guida di un coordinatore.
I vini sono stati degustati secondo questi 4 parametri: qualità – bevibilità – corrispondenza vino-vitigno. Al concorso si accettano vini solo già imbottigliati. Degli oltre 30.000 vini arrivati in degustazione soltanto il 20% è stato inserito in
guida. Le commissioni finali sono composte dai coordinatori regionali, che non degustano i vini della propria regione. Per questo le 1909 aziende nazionali recensite in guida, rappresentano l’espressione più elevata di quanto offre il panorama produttivo dei vini da vitigni autoctoni e degli spumanti Metodo Classico.